La Cuccìa di Santa Lucia, un racconto pieno di luce

 Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno
Cuccìa di Santa Lucia

Santo importante, gastronomia rilevante. E’ proprio il caso di Santa Lucia, venerata da Siracusa fino in Svezia con la stessa intensità. Da sempre onorata con la gustosa e antica offerta della Cuccìa: un piatto di grano, dolce o salato, che si consuma il 13 dicembre in tutto il Meridione d’Italia (Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e anche Sardegna). La Cuccìa è un piatto tradizionale ricco di storia e di prosperità che ci aiuta a capire meglio anche la festa di Santa Lucia, la sua simbologia e la speranza che ne deriva.

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno

Santa Lucia, la cuccìa e il solstizio d’inverno


Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”. E’ ancora vero questo antichissimo modo di dire? Oggi no, ma un tempo lontano era più che veritiero. La festa di questa importante santa, infatti, cadeva realmente intorno al solstizio d’inverno (il 21-22 dicembre), dunque quando il sole compie l’arco più basso all'orizzonte. Questo è il momento astronomico di ore solari più ridotte.  Lo slittamento della data di Santa Lucia è dovuto alla riforma del calendario introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582. In base al primo calendario utilizzato fino ad allora, promulgato da Giulio Cesare e tutt'ora in uso nella Chiesa Ortodossa, Santa Lucia cadeva in prossimità del solstizio. La riforma gregoriana recuperò i circa 10 giorni di ritardo accumulati in 10 secoli e spostò il solstizio al 21 dicembre, lasciando il giorno di Santa Lucia al 13.

 Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno
cicli solari

La fase solstiziale del sole è fondamentale per capire l’importanza della santa e del piatto a lei dedicato. E’ fatto di semi di grano non macinati: ogni porzione contiene un’infinità di semi che non si possono contare singolarmente. E’ l'inenumerabile prosperità che si augura con le lenticchie o l’uva di capodanno, con il lancio del riso agli sposi o, ancora più vicino simbolicamente, con il grano dei morti preparato per la commemorazione dei defunti. Il grano, simbolo agricolo del sole e delle sue fasi, oltre a essere pilastro essenziale per l’alimentazione dell’intera area  mediterranea, è l’elemento simbolico per augurare in terra ciò che accade in cielo.
Dopo il solstizio il sole deve tornare alto e “risorgere” per “nutrire”, far germogliare il futuro raccolto e garantire vita e prosperità per l’anno nuovo. Il seme, idealmente morto come il sole e la sua ridotta luce, è invece carico di potenza, di vita. Una situazione che appare di stallo può convertirsi in favorevole e rigogliosa.

 Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno
Santa Lucia, Cima da Conegliano, 1488 
part. Polittico di Olera, olio su tavola

Santa Lucia e la sua cuccìa non appaiono dunque svincolati da quel grande ciclo che è il calendario cerimoniale legato al calendario agricolo, a sua volta legato ai cicli solari. La cuccìa conferma il doppio rapporto di Santa Lucia col solstizio: da un lato quello propriamente astronomico, legato al vecchio calendario giuliano, e dall'altro la mette in relazione con le potenze del sottosuolo, i morti e il loro ruolo nella germinazione dei frutti della terra (legame molto più antico). Una certa iconografia, infatti, raffigura la Santa recante un mazzo di spighe e la tazza con gli occhi. A volte la tazza reca una fiaccola ed è per questo che viene accostata alla dea greca Demetra o alla romana Cerere,che venivano rappresentate con un mazzo di spighe e la fiaccola.

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno
Demetra

Non dimentichiamo che Demetra, dopo il ratto della figlia Persefone da parte di Ade, accetta di lasciare la “giovane” negli inferi per i sei mesi freddi e di riaverla in superficie per gli altri sei caldi, quando tutto torna a germogliare, fiorire e produrre frutto.

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno

Tutta la simbologia del grano e il nome stesso della santa, Lucia da “lux, lucis” ovvero luce, portano in sé l’auspicata speranza del ritorno della luce solare e dei suoi effetti sul raccolto, e quindi sulla possibilità di nutrirsi da parte dei suoi fedeli.

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno
Santa Lucia

I miracoli di Santa Lucia e il grano


Lucia era una giovane aristocratica che visse tra il III e il IV sec. d. C. a Siracusa. Fu accusata dal promesso sposo di essere cristiana e per questo fu condannata e torturata sotto il governatore Pascasio, durante l’impero di Diocleziano. Dopo aver ottenuto la guarigione della madre sulla tomba di Sant’Agata, Lucia aliena tutti i suoi beni in favore dei poveri. Da qui il suo spiccato carattere di “carità” e portatrice di doni (soprattutto in Svezia, in cui si è trasformata nell’alter ego femminile di Babbo Natale).

I miracoli attribuiti dai siciliani a Santa Lucia sono quasi tutti legati a richieste d’aiuto per far finire la carestia. Tra questi, due sono i più noti: il primo accaduto a Palermo (ma si racconta anche per altri luoghi) e l’altro a Siracusa, città di cui è patrona. Entrambi legati al grano.

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno
Santa Lucia di Siracusa

Si narra che Palermo fosse tormentata dalla fame, a causa di una grande carestia, e non ci fosse più neanche un chicco di frumento in città . La fame stava uccidendo adulti e bambini. Il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, i palermitani si raccolsero nella chiesa della Madonna di Valverde per implorare la grazia e far terminare la fame. Arrivarono subito alcune navi di frumento. I palermitani, vista la gran fame arretrata, consumarono il grano semplicemente bollito. Da allora l’offerta sacra nel giorno di Santa Lucia fu la cuccìa, appunto grano bollito in versione dolce o salata. La stessa cosa accadde nella città di Siracusa nel 1647.

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno


La cuccìa di Santa Lucia


Alcuni ritengono che il termine “cuccìa” possa derivare dal greco kukeó, un’antica bevanda a base di farina con aggiunta di formaggio, miele o vino. L’attuale Cuccìa sarebbe la versione dolce della bibita greca. In dialetto siciliano si conserva la radice greca nel verbo “cuccìari”, che significa “piluccare” “mangiare un chicco alla volta”, così come “cuoca” sono detti i “granelli”, le briciole.

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno

La tradizione vuole che la cuccìa, dolce o salata, vada mangiata insieme ai famigliari, gli amici o chiunque sia caro. Le briciole vanno distribuite agli uccellini. La cuccìa, dunque, sembra essere un’offerta condivisa con le persone amate e gli elementi naturali affinché, un chicco alla volta, tutti possano germogliare in opere e prosperità “come in cielo così in terra”.

Ed ecco come si prepara la versione dolce di un sacro pasto che ci aiuta a superare l’eclissarsi momentaneo della luce per ritrovarla nei giorni del futuro anno, sempre più nutriente e fertile:


Ingredienti per 8 persone

Ricotta di pecora 1,5 Kg
Frumento 500 g
Zucchero 450 g
Frutta candita 300 g
Cioccolato fondente 150 g
Granella di frutta secca q.b.
Cannella in polvere q.b.
Sale 1 pizzico

1. Metti in ammollo il grano per 24 ore, con l’attenzione di cambiare l’acqua almeno due volte.

2. Al termine della macerazione, scola per bene il frumento e mettilo in un tegame ricoprendolo d’acqua. Aggiungendo un pizzico di sale. Vuole almeno due ore di cottura.

3. Quando il grano ti sembra morbido, lascialo scolare accuratamente

4. Metti la ricotta e lo zucchero in una ciotola abbastanza capiente e lavora il tutto finché non ottieni un impasto morbido e senza grumi. Poi lascia riposare per almeno 30 minuti.

5. Quando l’impasto di ricotta è pronto, aggiungi la frutta candita a cubetti, le scaglie/gocce di cioccolato, la granella e la cannella. Poi aggiungi il grano bollito ben scolato.

6. Amalgama bene il tutto e decora come meglio credi. Io ho usato cubetti di zenzero caramellato per fare il sole al centro e qualche candito rosso per dare tocchi di luce e colore.

7. Lascia riposare il tutto in frigo per qualche ora e poi servi in ciotole individuali.

E che la Luce s’irradi su tutti noi!

Santa Lucia, la cuccia e la simbologia del grano nel solstizio d'inverno
Cuccìa di Santa Lucia



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